Caina attende (2004) Robin Edizioni


E’ la prima avventura di Max, trascinato in una storia più grande di lui da una ragazza, Anna, che canta nel suo coro (e nei confronti della quale prova, sembra di capire, un’inconfessata attrazione) e che non vuole rassegnarsi al fatto che il suo ragazzo, Michele, ricercatore universitario come lei, sia morto in uno stupido incidente in una notte buia e tempestosa.
Impegnatissimo nelle prove del coro Jean de Maque in vista di un importante concerto, a riallacciare i contatti (a luci rosse) con una sua ex, geniale studiosa di paleografia, e a difendersi dalle incursioni di amici squinternati, Max si trova presto a confrontarsi con un capolavoro di musica contemporanea e con la leggenda (ma è proprio una leggenda?) di una straordinaria opera musicale del Seicento. E a ficcare il naso in un segreto al quale il ragazzo di Anna sembra abbia avuto accesso: una scoperta scientifica dalle possibili redditizie applicazioni e che fa gola a parecchie persone.
In questo romanzo facciamo anche conoscenza con la inossidabile segretaria dello studio di Max, con la sua famiglia umana e felina, con il geniale, presuntoso, sarcastico, istrionico maestro Gaspard e e con altri personaggi che troveranno posto anche in future storie (e anche un posto importante). Soprattutto, incontriamo alcune delle debolezze del nostro eroe: in primo luogo la sua scarsa moderazione alimentare (birra ghiacciata e cioccolato fondente), che lo porta ad accese battaglie con la bilancia dalle quali esce inevitabilmente sconfitto; poi, ovviamente, la cavalleresca devozione per l’altro sesso, grazie alla quale regolarmente infila una serie di sciocchezze, e soprattutto passione per ogni tipo (o quasi) di musica, visto che non può stare fermo in un posto per più di dieci minuti senza accendere lo stereo.
Già qui (e in seguito accadrà sempre più di frequente) Max manifesta la pericolosa tendenza a finire all’ospedale: cavendosela, in linea di massima, a buon mercato.